sabato 7 gennaio 2012

Isolabona e vecchi molini

Veduta del paese dal Santuario della Madonna delle Grazie: a sinistra dipinto del XVIII secolo, a destra primi anni 2000.
Una suggestiva veduta di Isolabona dipinta nel XVIII secolo (si trova nel Santuario della Madonna delle Grazie di Isolabona ed è probabilmente opera del pittore sanremese Bartolomeo Asmio) messa a confronto con una foto (quasi) dei giorni nostri (di una decina di anni) ci fa vedere quanto  poco si è trasformata l’immagine del paese in quasi trecento anni di storia. 

In primo piano, su entrambi le vedute, è possibile riconoscere oltre al castello sulla sinistra, la cui torre appare oggi in parte crollata, ed il campanile al centro,  anche  il vecchio molino “de Censu” con l’ultimo tratto pensile del “beu del Ruau” (la serie di archi sulla sua sinistra oggi non più visibili) ovvero il canale che alimentava la sua ruota idraulica. Il frantoio che era ospitato al piano semi-interrato del grande ed isolato edificio costruito sulla sponda del torrente Nervia ai margini dell’abitato, ma in posizione centrale, al quale si accede da via Molino o dall’area dei parcheggi e degli impianti sportivi.

Suggestiva è anche l’immagine seguente che mostra l’antico frantoio “de Censu” (l’edificio con le aperture ad arco) come appare in due fotografie riprese dal ponte medievale la prima nel 1886 e l’altra oggi.

Frantoio de Censu visto dal ponte medievale: a sinistra da una fotografia del 1886, a destra da un'immagine del 2011

Questo frantoio anticamente era probabilmente un molino a grano. Era alimentato ad acqua che era prelevava dal torrente Nervia qualche centinaia di metri a monte e trasportata dal “beu del Ruau”, canale che fu presumibilmente interrotto nel 1932 a seguito della costruzione del nuovo ponte sul Nervia. Il frantoio fu chiuso negli anni ’50. 

Oggi, ristrutturato, è stato trasformato in un negozio con degustazione di prodotti tipici denominato “Antico Frantoio”.



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