lunedì 19 dicembre 2011

La chiesa romanica di San Pietro di Camporosso

A sinistra: Acquarello di Daniel Hanbury, 1870 - a destra: come si presenta oggi, 2011























Il tempo sembra non essere trascorso e questa chiesa mantiene oggi lo stesso fascino che più di un secolo fa, nel 1870, ispirò Daniel Hanbury, il fratello  del più noto mecenate ventimigliese Thomas, a immortalarne le forme in uno splendido acquarello. 

Dedicata a S. Pietro e risalente al XI secolo è tra le più semplici e meglio conservate chiese romaniche della Riviera di Ponente. Come molti monumenti della Val Nervia anche questo è forse sconosciuto ai più essendo quasi nascosto all’interno del cimitero a qualche centinaio di metri a nord del paese di Camporosso.  Vale la pena visitarlo, ma bisogna cercarlo di proposito. 

Notevole è la conservazione dell’abside originale anche nella sua copertura in lastre di pietra arenaria esempio tipico dei tetti absidali di età romanica e pure notevole è il campanile in pietra che nella parte bassa mostra due grossi blocchi  angolari in pietra della Turbia certamente recuperati da precedenti edifici romani e forse addirittura asportati dalla vicina antica città romana di Albintimilium. 

Il resto della chiesa ha subito notevoli trasformazioni ed ampliamenti essenzialmente nel corso dei secoli XIV e XV. Al suo interno si conservano ancora dei notevoli affreschi risalenti al XV secolo che ornano sia il catino absidale che la base del campanile sulla sua sinistra.

Interno della chiesa, sullo sfondo il catino absidale affrescato.


Per saperne di più consiglio di leggere l’interessante articolo di Francisca Pallarès pubblicato nella Rivista di Studi Liguri LIX – LX, 1993 – 1994 pp. 407 – 440.


Nessun commento:

Posta un commento